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TramaNata negli anni '90, studentessa universitaria, frequentatrice assidua di umani e più bassa di due metri e quindici: Persefone ha davvero un pessimo curriculum divino. I mortali non la venerano, gli Dei non la invitano ai loro eventi mondani, e a lei tutto sommato andrebbe bene così. O almeno crede.
Tutto cambia quanto a una conferenza incontra Ade, Dio dei morti. Anche il suo è un bagaglio pesante: trecentomila anni in più sull'età, cinquanta centimetri in più sulla statura, almeno venti titoli in più sul nome. Ma è anche l'unico a capire la passione di Persefone per la giurisprudenza, nonché l'unico che sembra a disagio in mezzo agli altri Divini tanto quanto lei. Poteva forse non scattare la scintilla? I due si ritrovano a intrecciare i loro destini e a lavorare insieme per emettere una sentenza controversa, collaborando a un processo ultraterreno nel tribunale degli Inferi. E così, a metà tra ironia e serietà, tra equità e rigore, tra vita e morte, si srotola la rivisitazione (semi)moderna di un mito che non ha mai smesso di venir raccontato. VINCITORE DEL PREMIO WATTYS 2019 - SEZIONE FANTASY PIÙ DI 270.000 LETTURE SU WATTPAD |
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Curiosità
Questa storia è stata una sorpresa, come lo sono un po' tutte le storie a dire il vero. Si tratta del mio ottavo romanzo, ma è stato il primo del quale ho curato la creazione già con l'idea di farlo conoscere al mondo: ho tenuto un diario di stesura su instagram, ho iniziato subito a parlare con i fan delle idee che mi venivano mano a mano, e infine ho cominciato a pubblicarlo online potendo già contare su un pubblico nutrito. In poche settimane ha raggiunto le 280.000 letture, e come ulteriore sorpresa nel Settembre 2019 ha vinto nella categoria fantasy i "Watty Awards", premio nazionale annuale indetto dal sito che conta centinaia di migliaia di partecipanti.
Per tutto questo e anche per il genere, un po' più leggero delle mie ultime opere, la stesura di questo romanzo è stata una soddisfazione dietro l'altra, un piacere ininterrotto. Da sempre volevo raccontare di Ade e Persefone (basti pensare che addirittura nel mio primo romanzo, "Gli Eredi di Howel", già c'era un'ispirazione a questo mito), ma la ritenevo una storia troppo abusata, difficile da rendere interessante. Alla fine, l'idea giusta è arrivata con un retelling moderno, e finalmente posso dire di averla resa mia e personale.
Per tutto questo e anche per il genere, un po' più leggero delle mie ultime opere, la stesura di questo romanzo è stata una soddisfazione dietro l'altra, un piacere ininterrotto. Da sempre volevo raccontare di Ade e Persefone (basti pensare che addirittura nel mio primo romanzo, "Gli Eredi di Howel", già c'era un'ispirazione a questo mito), ma la ritenevo una storia troppo abusata, difficile da rendere interessante. Alla fine, l'idea giusta è arrivata con un retelling moderno, e finalmente posso dire di averla resa mia e personale.